Per
un puro e fortuito caso, mentre ci trovavamo nei servizi dove si fumava
furtivamente, durante una chiacchierata sulle problematiche del blocco
operatorio e sui problemi di relazione con la direzione amministrativa, la sua
vera indole venne a galla, ammesso e non concesso che fosse necessaria
un'ulteriore prova. Improvvisamente si senti la mia voce provenire dalla
tasca del suo camice. Per qualche secondo rimasi esterrefatto, mentre lui
estraeva un registratore che riproduceva ciò che avevo detto negli ultimi dieci
minuti. lo guardai. Il mio volto non esprimeva più sorpresa, solo
disprezzo. Tentò di giustificarsi. Con quel fare mellifluo da
prete di periferia, mi disse che quel registratore intendeva usarlo
durante il colloquio che avrebbe avuto il pomeriggio con la direzione
sanitaria, poiché non si fidava del direttore, che guarda caso era suo intimo
amico. Infine, disse che la registrazione era partita accidentalmente!
In
quei tempi i rapporti con la direzione amministrativa erano particolarmente
tesi. S'era vero che il numero degli interventi non aveva subito una
decrescita, era altrettanto vero che la regione aveva abbassato la quota di
rimborso, dunque da parte della direzione amministrativa c'era una spinta
ossessiva ad incrementare il numero degli interventi chirurgici per pareggiare
la perdita economica.
Niente
di male nell'ottica amministrativa, se non fosse che il numero degli
anestesisti era insufficiente a coprire non solo un'ulteriore carico di lavoro,
ma anche quello che già c'era. Inoltre, non era mai stata fatta una richiesta
per aumentare l'organico, solo e soltanto perché questo dirigente non
voleva dividere con un'ulteriore persona la quota che proveniva dai pazienti
paganti.
"Scusa,
ma se questa era la motivazione di usare quell'apparecchiatura, ed anche in
questo caso non sono assolutamente d'accordo, perché non l'hai detto
subito?"
"Ma
no, guarda..." balbettava.
"Devi
scusarmi, scusami", un uomo di coraggio, pallido in viso, la fronte
imperlata di sudore.
"Ah,
non ti è venuto proprio in mente d'informarci," parlavo al plurale, anche
se sapevo benissimo che l'altro collega si sarebbe ben guardato dal proferire
parola.
"Quindi
non ti è venuto in mente... e a che cazzo devi pensare? Sei una persona così
oberata da responsabilità e pensieri?" Dissi quasi stringendo i pugni
dalla rabbia.
"No,
ascolta, mi devi credere, non volevo certo registrarti!"
"Sei
uno stronzo, e di quelli grossi. Mi verrebbe voglia di prenderti a cazzotti e
stamparti sul muro di quella sala operatoria!"
Lo
lasciai con l'altro collega che non aprì bocca, come avevo ben supposto. O era
una merda ancora peggiore perché pensava solo a se stesso,
oppure era d'accordo, ancor peggio... questo era il mio unico pensiero, mentre
rientravo nel blocco operatorio. Del resto poco tempo prima questa stessa
persona aveva imbastito una commedia tragicomica degna del miglior Toto' per il
suo contratto di lavoro, che rischiava di non essere rinnovato.